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Si Cambia!

Nuove idee
per la professione

Dottori commercialisti e esperti contabili
della provincia di Brescia

GRUPPO PER LA TUTELA DELLA PROFESSIONE E LA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI DEONTOLOGICI

Il progetto

Programma tutela della professione

Il Gruppo per la tutela della professione e la diffusione dei principi deontologici è un’associazione spontanea a finalità culturale di ispirazione cattolica che si prefigge esclusivamente il recupero/miglioramento della funzione di dottore commercialista ed esperto contabile. Nasce dalla sentita esigenza di riposizionare la professione nel contesto economico/congiunturale, sia per l’importanza che da sempre riveste nel sistema delle imprese, che per il valore aggiunto che può contribuire a creare nel tessuto sociale. Il Gruppo è improntato ai principi deontologici della professione ed ha come metro di paragone un’economia liberale: in questo senso si vuole fare garante della libera iniziativa non soltanto di connotazione economica ma/imprenditoriale anche professionale.

Normativa-principi deontologici

1. Distintivo di riconoscimento

Ogni dottore commercialista dovrebbe essere dotato di uno stemma/distintivo di riconoscimento recante il logo dell’ordine di Brescia che consenta l’immediata identificazione del collega (il tesserino purtroppo non è in evidenza e quindi non permette l’istantaneo riconoscimento del professionista). Si tratta di un modo che viene normalmente utilizzato anche in altre realtà non strettamente professionali; nel nostro caso potrebbe meglio valorizzare il senso di appartenenza alla professione ordinistica. Se portato sistematicamente nelle riunioni tra colleghi o nei contesti istituzionali, può concorrere insieme ad altri elementi a creare le premesse per una nuova consapevolezza della professione di dottore commercialista ed esperto contabile.

2. Tutela della professione

la professione di dottore commercialista va tutelata con qualsiasi mezzo, sia sui quotidiani che in generale nei mass media o negli incontri con i soggetti che rappresentano le istituzioni. La difesa della professione, la salvaguardia e la diffusione dei principi deontologici che stanno alla base della funzione pubblica di dottore commercialista ed esperto contabile deve costituire la premessa di qualsiasi percorso che si prefigga di riorientare la professione.

Bisogna assolutamente evitare di proseguire nella decadenza che ha contraddistinto gli ultimi decenni facendo in modo che la professione venga percepita, anche negli incontri con i terzi, come bene pubblico da tutelare. Si deve tuttavia partire dai singoli colleghi e dalla loro personale sensibilità al fine di recuperare i principi deontologici che ispirano la professione, pretendendo l’osservanza di una nuova etica; solo muovendo da questo presupposto sarà possibile attribuire alla professione di dottore commercialista quella aura di distacco, terzietà, competenza, indipendenza, decoro che deve necessariamente accompagnare e contraddistinguere l’attività professionale. Il dottore commercialista deve essere percepito come professionista inequivocabilmente terzo ed indipendente, portatore di principi morali, consapevole della funzione pubblica della professione e della sua rilevante importanza nel contesto economico/sociale del paese. Recuperando i valori della professione, creando nuova consapevolezza di appartenenza ad un sistema ordinistico che sa stare al passo coi tempi, verremo percepiti in maniera diversa e non penalizzante così come avviene allo stato attuale.

3. Rapporti con le istituzioni

Recuperando la figura di dottore commercialista ed esperto contabile anche con le istituzioni, mediante la presenza di figure indipendenti e di alto livello, dotate di competenza e capacità organizzativa, ci consentirebbe di creare una rinnovata forma di garanzia tale da cementare i rapporti con il bene pubblico e la fiducia che l’ordinamento ripone nei professionisti in generale e nei dottori commercialisti in particolare. Si tratta in fondo di un nuovo patto con le istituzioni che porta al tempo stesso a riposizionare la professione e a ricreare valore per la società.

4. Rapporti con le banche

Il sistema bancario sta vivendo da tempo una crisi assai profonda dovuta al crollo dei tassi di interesse e all’incremento dei crediti deteriorati; mai come in questo momento le aziende di credito hanno bisogno del nostro supporto. Le banche dovrebbero riporre fiducia cieca e profonda nei dottori commercialisti, in quanto unica categoria professionale che funge da filtro con il sistema delle imprese. Questo tuttavia oggi non accade proprio per via dell’appannamento della professione e di come oggi viene percepita; la qualifica, la figura del dottore commercialista ed esperto contabile dovrebbe essere già una forma di garanzia in sé. È quindi quanto mai necessario recuperare la fiducia del sistema bancario con incontri/convegni/presentazioni divulgative che mettano in risalto le competenze/capacità/prerogative dei dottori commercialisti eventualmente creando un canale preferenziale nei rapporti con le direzioni.

5. Corsi di deontologia

Per recuperare la professione e la credibilità che i terzi devono riporre nel dottore commercialista, la professione deve fare un salto di qualità mediante uno sforzo comune non indifferente; si tratta di un profondo cambiamento di carattere culturale che coinvolge al tempo stesso il singolo e l’intera categoria. Riposizionare nel contesto economico/sociale la figura del dottore commercialista significa innanzi tutto partire dai corsi di deontologia professionale cui è informata la professione, facendo capire ai colleghi l’importanza delle norme etiche e di comportamento, violate sistematicamente le quali, si mina anche inevitabilmente la professione. I dottori commercialisti devono una volta per tutte acquisire la consapevolezza che il rispetto delle norme deontologiche è l’unica via certa per il riposizionamento della professione; in questo senso qualche corso pratico a mezzo del quale diffondere le prerogative di categoria, potrebbe creare le premesse per una nuova professione.

6. Rapporti con in giovani

i giovani sono il vero motore del cambiamento e vanno coinvolti nel processo di tutela della professione in modo totalizzante e non di maniera. Bisogna uscire una volta per tutte dall’impasse di facili aggregazioni di facciata facendo in maniera tale che i giovani si sentano realmente rappresentati e possano essere liberamente portatori delle loro particolari prerogative senza condizionamenti di sorta. Soltanto un vero coinvolgimento dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili nel processo di tutela/riposizionamento della professione può dare la garanzia di successo e costituire la giusta spinta nella direzione del miglioramento. I giovani dottori commercialisti sono anche i colleghi del futuro e la loro crescita professionale accompagnata da questa nuova consapevolezza dei principi etici è il vero presupposto per ostacolare il decadimento della professione.

7. Tutela dei colleghi

È di estrema importanza individuare una commissione o un pool di dottori commercialisti che si prestino liberamente e in maniera disinteressata ad aiutare i colleghi in difficoltà per questioni di varia natura e che sono sistematicamente all’ordine del giorno (problemi legati al rapporto con i clienti/citazioni in giudizio da parte di legali etc.). La commissione dovrebbe essere in grado di individuare le modalità con cui dar supporto al collega dottore commercialista che ha necessità di una forma di tutela, anche avvalendosi eventualmente di un team di avvocati (disposti a prestare la propria attività con compensi ridotti al minimo) in grado di fornire quel sostegno a chi non è in grado per i più svariati modi motivi di difendersi da solo. Difendendo il collega si tutela anche la professione.

8. Scadimento generale della professione

È sotto gli occhi di tutti che la professione di dottore commercialista ed esperto contabile è seriamente svalutata e percepita non necessariamente nel senso di generale supporto alle imprese e all’economia del paese. Lo scadimento è dovuto a numerose circostanze che vanno dal progressivo deterioramento nei rapporti con la clientela che purtroppo vede nel dottore commercialista soltanto una sorta di esattore per conto dell’Erario ai vari fatti gravi che si sono via via manifestati in questi ultimi anni di cui sono stati spesso coinvolti nostri colleghi e che non hanno bisogno di alcun commento. L’insieme di queste circostanze hanno portato il pubblico a perdere a poco a poco la fiducia normalmente riposta nella nostra professione. È necessario rivedere i criteri con cui sono sanzionati questi colleghi che si espongono a comportamenti penalmente rilevanti cercando al tempo stesso di indirizzare le prerogative della professione e soprattutto dei giovani per recuperare la fiducia dei terzi e delle istituzioni nei nostri confronti. Lo scadimento non è inevitabile, ma dipende dalla consapevolezza che ogni singolo dottore commercialista ripone nel sentirsi parte integrante di un generale riposizionamento della professione; ancora una volta il declino della figura di dottore commercialista ed esperto contabile dipende dal recupero dei principi etico/deontologici che informano la professione.

9. Dal centro alla periferia e viceversa

la provincia di Brescia, con 205 comuni, è una delle più grandi d’Italia, ed anche per questo motivo il collega non domiciliato nel capoluogo si sente spesso ai margini del processo evolutivo che coinvolge la professione. È necessario riconquistare i rapporti con i colleghi dottori commercialisti che hanno sede nella periferia facendoli sentire vicini ai vertici dell’Ordine professionale ed alle sedi istituzionali, organizzando incontri anche in videoconferenza con i colleghi che maggiormente sentono questa esigenza. Inutile dire che la sede di via Marsala 17 deve essere la casa comune dei nostri colleghi, e deve anche essere percepita come tale. Non dobbiamo dimenticare che la maggioranza dei dottori commercialisti iscritti all’ordine di Brescia ha uno studio fuori città; la loro appartenenza non solo di maniera ma effettiva e non di facciata all’Ordine professionale è estremamente importante, soprattutto se si vuole conseguire l’obiettivo di tutela della professione che si rende necessario per fare un salto di qualità. Il centro deve tendere alla periferia e viceversa.

10. Associazione

La costituenda associazione “SI CAMBIA! Nuove idee per la professione” deve essere principalmente finalizzata alla tutela della professione di dottore commercialista ed alla diffusione dei principi deontologici. Il gruppo si deve impegnare a formulare delle proposte in ordine a questo obiettivo tese principalmente a recuperare la visibilità dei dottori commercialisti e il riposizionamento della professione. Se necessario il gruppo indicherà al tempo stesso una rosa di candidati che si presenteranno per le elezioni del nuovo Consiglio dell’Ordine di Brescia.

Il nostro
gruppo

Il Gruppo per la tutela della professione e la diffusione dei principi deontologici è un’associazione spontanea a finalità culturale che si prefigge esclusivamente il recupero/miglioramento della funzione di dottore commercialista ed esperto contabile. Nasce dalla sentita esigenza di riposizionare la professione nel contesto economico/congiunturale, sia per l’importanza che da sempre riveste nel sistema delle imprese, che per il valore aggiunto che può contribuire a creare nel tessuto sociale. Il Gruppo si ispira ai principi deontologici della professione ed ha come metro di paragone un’economia liberale: in questo senso si vuole fare garante della libera iniziativa non soltanto economica ma anche di connotazione professionale.

Atto costitutivo gruppo

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COMPORTAMENTO PROFESSIONALE DEL DOTTORE COMMERCIALISTA

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A seguito di una richiesta da parte di un potenziale cliente, devo subentrare ad un collega. Quali procedure dovrei seguire? Come dovrebbe comportarsi il professionista sostituito?

Ai sensi dell’art. 16 “Subentro ad un collega” del codice deontologico della professione: “Il professionista, chiamato a sostituire un collega nello svolgimento di un incarico professionale, deve osservare procedure e formalità corrette e comportarsi con lealtà.”

Salvo che in determinate situazioni, il professionista, prima di accettare l’incarico deve:

  1. verificare che il cliente abbia informato della sostituzione il collega, manifestando formalmente il recesso dall’incarico professionale. In caso di risposta negativa, provvedere ad informarlo prontamente tramite p.e.c.;
  2. appurare i motivi della sostituzione, ossia se la richiesta giunge per sottrarsi:
    • al rispetto della legge;
    • alla corretta esecuzione dell’incarico imposta dal precedente collega;
    • al riconoscimento delle legittime spettanze di quest’ultimo;
  1. qualora il cliente non abbia provveduto a versare il compenso dovuto al precedente collega, invitare il cliente al saldo di quanto spettante, salvo che tale ammontare sia stato debitamente contestato.

Dal canto suo il professionista che viene sostituito da un altro collega deve concedere al subentrante piena collaborazione e trasmettere senza indugio, previo consenso del cliente, tutta la documentazione in suo possesso. Qualora il cliente vieti al collega l’invio di tutti gli atti e le informazioni necessari per la corretta esecuzione del mandato, il professionista deve declinare l’incarico.

Infine, il nuovo professionista dovrà rendere noto senza indugio, il proprio incarico al collega sostituito.

Sono chiamato a svolgere delle prestazioni all’estero, quali disposizioni devo applicare?

Ai sensi dell’art. 12 “Prestazioni del professionista all’estero e prestazioni del professionista straniero in Italia” del codice deontologico della professione, il professionista che eroga prestazioni professionali al di fuori del territorio italiano dovrà comunque applicare le disposizioni del proprio codice deontologico e quelle delle norme deontologiche vigenti nel paese estero, qualora esistenti.

Bisogna comunque tener presente che in caso di conflitto, dovrà essere applicata la disposizione più rigorosa sotto il profilo deontologico se ed in quanto compatibile con la vigente normativa nazionale.

Informazioni utili

Consigli ai colleghi

I nostri incontri

Incontro 1.

Tutela della professione

Con il primo incontro vogliamo subito sensibilizzare i nostri colleghi di provincia (domiciliati a Palazzolo sull’Oglio, Pontoglio e Cologne) ad acquisire questa nuova consapevolezza che pone al centro la difesa della professione, il riconoscimento delle nostre prerogative e la deontologia professionale. L’occasione è anche finalizzata a fare in modo tale che i colleghi dottori commercialisti ed esperti contabili ci forniscano delle proposte concrete e ci diano delle nuove idee per recuperare la professione ed evitare la deriva.

Incontro 2.

Rapporti con i colleghi

Il secondo incontro sarà dedicato alle norme etiche che devono essere osservate nei rapporti con i colleghi ed in generale con i terzi che vengono a contatto con il dottore commercialista ed esperto contabile. Verrà evidenziato come la base per una nuova professione dipende dal rispetto dei principi deontologici nonché più in generale dai corretti rapporti che vengono instaurati in funzione della colleganza professionale.

Incontro 3.

Rapporti con il sistema bancario

L’argomento è molto delicato tuttavia, è possibile ipotizzare che è quanto mai necessario che il dottore commercialista si ponga da filtro fra il sistema bancario ed il contesto delle imprese. Tuttavia per effetto dell’appannamento della professione e di come oggi talvolta viene percepita, la figura del dottore commercialista ed esperto contabile non è più garanzia in sé rendendosi necessario un riposizionamento. Da questo punto di vista è essenziale il contributo dei colleghi che parteciperanno all’incontro.

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